IL CONTRIBUTO DI ASSOAUSILI ALLA RIFLESSIONE SUL MERCATO DEGLI AUSILI
Tavola Rotonda: “Ausili Tecnologici: riflessioni “dal bisogno al prodotto” attraverso la ricerca scientifica e il trasferimento tecnologico”
che si è tenuta Venerdì 28 novembre 2014 durante Handimatica 2014.
Relatori:
– Giorgio Capuzzo (Presidente di Assoausili)
– Maria Teresa Agati (Presidente Centro Studi e ricerca ausili tecnici per persone disabili, Confindustria)
– Francesco Bottiglieri (Ministero della Salute, Direzione Generale Programmazione Sanitaria)
– Rodolfo Cattani (Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità)
– Elisabetta Genovese (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la disabilità)
– Evert-Jan Hoogerwerf, Presidente AAATE (Association for the Advancement of Assistive Technology in Europe)
– Alfredo Rossi (Gruppo di Lavoro Interregionale Centri Ausili – GLIC)
– Adriano Sorba (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Direzione generale dello studente)
Ecco un riassunto dell’intervento del presidente di Assoausili, Giorgio Capuzzo.
Ad Assoausili è stato richiesto di elaborare i dati disponibili sul mercato italiano degli ausili tecnologici, elettronici e informatici, anche in rapporto al mercato europeo.
Giorgio Capuzzo nel suo intervento, dopo aver presentato Assoausili, ha fatto quindi una breve analisi dell’andamento del mercato AT/ICT in Italia, secondo i dati del nostro osservatorio.
Ha detto che fino al 2008-2009 il mercato ha avuto una crescita costante e anche abbastanza sostenuta, mentre nel biennio 2010-2011 la crescita si è fermata e il fatturato complessivo è rimasto sostanzialmente stabile.
A partire dal 2012 ha cominciato a calare, proseguendo con questo andamento anche nel 2013 e nel tendenziale 2014, con una accentuazione del calo nella seconda metà del 2014 e prospettive pessimistiche per il 2015.
Il fatturato, per quanto osservabile da Assoausili, è stato di 12,7 M€ nel 2012, 12 M€ nel 2013 e dovrebbe essere di circa 11.5 M€ nel 2014.
Questi dati complessivi, abbastanza stabili, nascondono però al loro interno delle forti dinamiche tra i vari settori.
Va premesso che il mercato può essere diviso in due grandi macroaree in base all’abito di intervento: disabilità sensoriali (area “vista”) e disabilità motorie/cognitive, e che ognuno di questi due settori ha costituito storicamente un mercato a se stante, con regole e sistemi di finanziamenti diversi.
Questo ha fatto si che, fino a qualche anno fa, le aziende si siano occupate specificatamente di un settore soltanto, con una forte differenziazione e specializzazione.
La ripartizione tra l’area “vista” e l’area “altri ausili” ha subito una forte evoluzione nel corso degli ultimi 10 anni. Fino a 6-7 anni fa il rapporto era di 2.5 – 3 a 1 a favore del settore “vista”, cioè il settore “vista” aveva un fatturato doppio/triplo rispetto all’insieme degli altri ausili elettronici/informatici.
Questo rapporto si è via via sempre più modificato, fino ad arrivare negli ultimi 2 anni ad un ribilanciamento tra i due settori e ad una inversione di posizioni (oggi siamo 45% “Area vista” – 55% “Altri ausili”).
Per quanto riguarda un confronto tra il mercato italiano e quello europeo, Assoausili non è in grado di fornire dati complessivi sul mercato europeo.
Si è ritenuto comunque interessante riportare i dati di fatturato 2013 di qualche importante azienda per un confronto con i dati italiani.
La ditta Optelec è olandese, con filiali in Belgio, Germania, Inghilterra, Stati Uniti e Canada, Baum Retec e Papenmeier hanno la sede in Germania. Tutte tre si occupano di ausili per ciechi e ipovedenti.
La quarta ditta, Inclusive Technology Ltd, è inglese e tratta un po’ tutti gli ausili ICT.
Optelec ha fatturato nel 2013 circa 33 M€, cioè da sola poco meno del triplo del fatturato dell’intero mercato italiano!
Baum Retec AG ha fatturato 8,1 M€, Papenmeier GmbH ha fatturato 14,9 M€ e Inclusive Technology Ltd 4,8M€.
Da questa pur limitata analisi si può capire come il mercato italiano degli ausili ICT sia ancora un mercato piuttosto povero e frammentato.
In un secondo intervento, il Presidente di Assoausili si è ricollegato al tema centrale della tavola rotonda (la difficoltà nel trasferimento tecnologico dal mondo accademico a quello dell’industria nel settore AT/ICT), per evidenziare come, nel settore degli ausili ICT, qualità e innovazione siano fattori determinanti, ma In Italia è sempre più difficile trovare chi sia disposto a rischiare capitali per investire in innovazione in un mercato “povero”, cioè privo di una reale e strutturata forma di finanziamento, grazie alla quale poter fare investimenti nel lungo periodo.
La diffusione delle “gare” come metodo per gli acquisti nelle forniture di ausili ha un effetto molto negativo nel nostro settore perché focalizza la competizione sul fattore prezzo anziché sulla qualità e sul livello di innovazione del prodotto. Inoltre crea una barriera all’ingresso di nuovi prodotti, perché per tutta la durata di validità della gara (a volte anche due-tre anni) viene garantita la fornitura al vincitore della gara, impedendo la possibilità ad altri di poter proporre prodotti migliori, più innovativi a parità di prezzo o magari anche a prezzo minore.
A peggiorare ulteriormente la situazione, contribuisce poi una tendenza sempre più diffusa a fare ricorso a soluzioni basate su HW e SW standard.
Questo fenomeno nel breve periodo produce un risparmio, ma nel lungo periodo produrrà effetti negativi perché non permette alle aziende del settore di sviluppare a pieno servizi specifici disegnati sulle esigenze particolari dei singoli utilizzatori.
Molte soluzioni richiedono a corredo servizi che con i margini dell’hardware standard non si riescono a pagare.
E’ una questione di professionalità. Se si pensa che una qualsiasi azienda informatica, priva di competenza specifica, possa risolvere il problema, si brucia un patrimonio di esperienze e capacità che in Italia è stato costruito faticosamente con passione più che per mero interesse economico.
Altri interventi di interesse
Per quanto riguarda gli altri contributi, di notevole interesse quello della signora Agati, che ha fatto un lungo intervento sul nomenclatore tariffario. Pur non essendo il tema principale della tavola rotonda l’argomento “nomenclatore” è sempre un tema “caldo” e riscuote sempre interesse, che ha illustrato la già difficile situazione attuale e i drammatici scenari che pare si stiano delineando per il futuro.
Dopo una premessa in cui la signora Agati ha illustrato quanto arretrata e paradossale sia la gestione attuale della fornitura degli ausili che si appoggia al nomenclatore ed ha rivelato di sapere da fonte attendibile che da fine giugno è stato costituito un tavolo al Ministero della Salute per la revisione del Nomenclatore.
Sempre secondo quanto riferito dalla signora Agati, al tavolo partecipano 2 funzionari del Ministero e 7 funzionari delle Regioni e non sono stati ammessi, né interpellati, rappresentanti delle associazioni dei disabili, né degli imprenditori, né altri. Su questo punto ha precisato che ci sono state forti pressioni per cercare di avere accesso a questo tavolo, ma dal Ministero sono stati irremovibili.
Sempre secondo quanto affermato dalla signora Agati, al Ministero hanno molta fretta e vogliono arrivare a una conclusione a tutti i costi in tempi brevi, al punto che sarebbe già stata fissata una conferenza Stato-Regioni per fine dicembre per affrontare l’argomento.
L’ipotesi che emergerebbe dalle indiscrezioni trapelate è che hanno intenzione di imporre le gare al minor prezzo per tutti gli ausili non su misura. Inoltre prevedono di aumentare di 200 M€ il budget degli ausili di comunicazione, recuperando questa cifra con tagli nel budget degli altri ausili. La cosa potrebbe essere positiva, anche se non è chiaro cosa significhi esattamente questo punto, visto che gli ausili gravano sui bilanci regionali. Nel corso della discussione successiva, comunque, è emerso un certo scetticismo sull’aumento, visto più che altro come un alibi per giustificare il taglio (che invece sarà certo).
Nonostante lo scetticismo di altri presenti che hanno ricordato come in passato non siano mancati numerosi altri casi di “imminente” arrivo di novità su questo tema e come il clima politico del momento non sia dei più adatti ad affrontare un tema così delicato, la signora Agati si è detta certa che le cose stiano in questi termini e che questo comporterà danni incalcolabili al livello di assistenza già vergognosamente basso nel nostro Paese.
L’assenza del Dott. Bottiglieri d’altro canto non ha consentito di chiedere ulteriori delucidazioni.